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DANNI CAUSATI ALL'AGRICOLTURA DALLA FAUNA SELVATICA NELLA ZONA DEL CHIANTI IN PROVINCIA DI FIRENZE

Titolo della tesi


DANNI CAUSATI ALL'AGRICOLTURA DALLA FAUNA SELVATICA NELLA ZONA DEL CHIANTI IN PROVINCIA DI FIRENZE

 

Candidato


Marco Cioppi

 

Relatore


Paola Lupi

 

Correlatore


 

 

Anno Accademico


2014/15

 

Riassunto


L’obiettivo del presente studio è quello di approfondire le conoscenze sui danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura in alcune zone del Chianti fiorentino.

Ciò è stato possibile grazie ai dati gentilmente concessi dalla Provincia di Firenze e dall’ATC 5.

Questi sono relativi ai danni alle colture dei periodi compresi tra 1993 e il 1998 e tra il 2000 e il 2014 e, per specie animale nei periodi 1985 - 1999 e 2000 - 2014.

Dall’esame dei risultati ottenuti è stato possibile trarre alcune osservazioni:

  • nel periodo compreso tra il 1993 e il 1998 i danni maggiori, causati dalla fauna selvatica all’agricoltura, sono stati rilevati a carico dell’uva, altri hanno interessato i cereali invernali e la frutta;
  • nel periodo 2000- 2014 le coltivazioni, che sono state danneggiata dagli animali selvatici, sono state le stesse del periodo precedente, ma in misura minore . Solo la frutta ha mostrato segni di danneggiamento maggiori rispetto al 1993 – 1998;
  • nello stesso periodo (2000-2014) sono stati riscontrati danni anche sui marroni e sulle castagne, che non erano stati osservati nel periodo precedente (1993 – 1998);
  • il Cinghiale è risultato l’Ungulato responsabile dei maggiori danni alle colture agricole; insieme agli storni, che con la loro massiccia presenza sul territorio indagato, hanno provocato danni soprattutto a frutta ed uva;
  • nell’ultimo periodo considerato (2000-2014) sono stati rinvenuti anche danni prodotti da altri Ungulati , come il capriolo ed il daino.

Per limitare i danni causati all’agricoltura dalla fauna selvatica, nella zona del Chianti fiorentino, gli agricoltori dovrebbero proteggere i loro terreni con adeguati e moderni sistemi di prevenzione, ma soprattutto andrebbe migliorata la gestione di questi animali, per tenere sotto controllo le densità di popolazione, in un ambiente dove l’agricoltura, oltre a costituire una buona fonte di reddito, è rappresentata da prodotti di alto pregio che caratterizzano il territorio.

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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