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La deforestazione e l'agricoltura taglia e brucia: conseguenze agronomiche ed ecologiche

Titolo della tesi


La deforestazione e l'agricoltura taglia e brucia: conseguenze agronomiche ed ecologiche

 

Candidato


Marco Landi

 

Relatore


Concetta Vazzana

 

Correlatore


Patrizia Sacchetti

 

Anno Accademico


2014/15

 

Riassunto


Fin dall'antichità l'uomo ha abbattuto le foreste o parti di esse per soddisfare varie necessità: dalla legna da ardere, sia per riscaldamento sia per cucinare, alla richiesta di terre da coltivare o da destinare al pascolo.

Quello che contraddistingue la deforestazione contemporanea è l'elevata scala con cui si manifesta lo sfruttamento delle risorse.

In origine, i principali responsabili delle deforestazioni furono i paesi occidentali. Basti pensare che quasi tutte le foreste europee sono andate interamente distrutte nel corso dei secoli della storia.

In epoca contemporanea il problema della deforestazione è legato principalmente al sottosviluppo. Buona parte della popolazione rurale che risiede nelle regioni delle grandi foreste pluviali tropicali hanno per secoli utilizzato la tecnica dello slash-and-burn, abbattendo e dando alle fiamme appezzamenti di foresta.

Finchè l'incremento della popolazione non ha portato all'eccessiva pressione su questo ecosistema, questo era risultato un metodo piuttosto sostenibile, garantendo il tempo necessario alla rigenerazione della foresta stessa, contemporaneamente all'auto-sostentamento delle famiglie che l'hanno praticato.

Gli avvenimenti socio-economici avvenuti negli ultimi 50-60 anni hanno portato questa pratica a non essere più sostenibile e i paesi della fascia tropicale a tassi di deforestazione elevatissimi; oltre all'aumento degli agricoltori che praticano lo slash-and-burn, sono subentrati altri fattori, come l'agricoltura industriale intensiva, che spesso converte estese aree di foresta in estese monocolture o pascoli, e la subordinazione economica di tali paesi a quelli industrializzati. L'incremento del tasso di deforestazione ha portato a diverse conseguenze.

In questo lavoro vengono analizzati tali effetti sotto vari punti di vista: non solo quelli sulla fertilità del suolo (intenso dilavamento dei nutrienti, perdita di sostanza organica, alterazione della pedofauna, fino ad arrivare a fenomeni di erosione e desertificazione), ma vengono trattate anche le conseguenze ecologiche (perdita di biodiversità, massicce estinzioni, distruzione e alterazione degli ecosistemi), climatiche (surriscaldamento globale derivante dall'alterazione del ciclo dell'acqua e del carbonio) e sociali (tante etnie indigene popolano queste foreste da numerose generazioni, spesso anche prendendosene cura, preservandole con pratiche sostenibili).

Successivamente vengono esposti quelli che sono i mezzi che si sono attuati e che si attuano per combattere la deforestazione: dalla designazione di aree protette, alla certificazione dei prodotti provenienti da foreste consapevolmente gestite, fino ai vari trattati internazionali in materia di emissioni di gas serra, conservazione di habitat, ecosistemi e specie.

Un piccolo spazio è dedicato allo studio di alcuni terreni molto scuri di origine antropica che sono stati rinvenuti nel bacino amazzonico, e che hanno proprietà auto-rigeneranti e capacità di trattenere a lungo nel suolo la sostanza organica, nonché la fertilità chimico-fisica del suolo. Questi suoli, chiamati Tera Preta, sono alla base della ricerca di alternative alla pratica dello slash-and-burn, mediante l'utilizzo del carbone vegetale come ammendante, che ne simulerebbe le caratteristiche pedologiche.

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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