Titolo della tesi
Indagine sulla diffusione del virus della vaiolatura delle drupacee (sharka) nei frutteti della Toscana.
Candidato
Martellini Tommaso
Relatore
Marchi Guido
Correlatore
Anno Accademico
2015-16
Riassunto
La vaiolatura delle drupacee rappresenta una delle più temute malattie virali in ambito agricolo. Conosciuta alla letteratura fitopatologica come PPV (acronimo americano di Plum pox virus) o con il termine “sharka”, in riferimento al quadro sintomatologico espresso, è un patogeno diffuso in gran parte dell’Europa, dell’America del Sud e dell’Asia e per questo inserito nella lista A2 EPPO. Fa parte della famiglia delle potyviridae, virus a RNA a singolo filamento classificati nel gruppo IV.
Ne esistono diversi ceppi, classificati in funzione di caratteristiche sierologiche, biologiche, molecolari, epidemiologiche e/o patogenetiche diverse. Come tanti altri virus, il PPV si diffonde per mezzo di vettori (afidi) attraverso la maniera non persistente (ovvero, il vettore entra a contatto con il patogeno in seguito alle punture di suzione ma rimane confinato agli stiletti mascellari; l’insetto perde quindi di infettività in breve tempo) e per mezzo del materiale di propagazione infetto.
Il virus ha una cerchia d’ospite ristretta ai vegetali del genere Prunus spp, ornamentali e da frutto, sui quali provoca riduzione della produzione (cascola abbondante), malformazioni e alterazioni organolettiche dei frutti e disseccamento delle specie più suscettibili. I sintomi sono visibili su foglie, frutti, fiori e talvolta sulla corteccia delle specie sensibili e possono essere confusi con quelli di altre patologie, soprattutto virus di qualità ed è per questo fondamentale l’accertamento della presenza dell’agente causale effettivamente presente. Vista la virulenza, il PPV è soggetto a regime di lotta obbligatoria secondo il D.M. 28/7/2009 che indica tutte le procedure che i vari Servizi fitosanitari regionali (SFR) devono seguire per monitorare, verificare la presenza del patogeno e per promuoverne la difesa.
A tal proposito, il SFR Regione Toscana ha avviato nel 2013 un’attività di monitoraggio della presenza del PPV sul territorio toscano. I risultati hanno dimostrato che il patogeno è presente in alcune aree (Val di Chiana, Scandicci, Scarperia e San Piero, Scarlino) dove, vista la diffusione, sono state dapprima classificate come zone tampone, come disposto dal D.M. 28/7/2009, per poi essere convertite in zone di insediamento, ovvero zone nel quale il PPV non è più eradicabile nonostante gli interventi di difesa (eradicazione piante infette, limitazione diffusione materiale nei vivai, trattamenti contro i vettori).
Lo scopo della tesi è stato quello di riportare su mappa Regionale i risultati del monitoraggio del PPV in Toscana, elaborando i dati ottenuti dall’attività 2016, rapportarli con quelli degli anni passati suddividendoli per Comune ed evidenziare eventuali modifiche o miglioramenti da apportare alle modalità di monitoraggio attualmente in uso.
ULTIMO AGGIORNAMENTO
31.08.2023